Percorso:
Arriviamo al Passo Sommo in una giornata nuvolosa con previsioni incerte.
Di sicuro farà qualche temporale ma non si sa quando.
L'idea iniziale e' quella di salire al forte Sommo, scendere a Passo Coe e proseguire verso Monte Maggio.
Siamo pronti per la partenza quando un imprevisto tecnico ci fa ritardare di alcuni minuti.
Per fortuna, dopo un po' comincia un'acquazzone di quelli "a secie roverse" come diciamo noi.
Ci rifugiamo in macchina attendendo speranzosi (proprio prenderla a gratis non ci va).
Attendiamo una buona mezzora e finalmente smette.
Partiamo ben vestiti (le temperature nel frattempo si sono abbassate un bel po') e cominiciamo il riscaldamento salendo per la forestale appena dietro il parcheggio.
A meta' salita, tra lo sforzo e l'umidita', incominciamo a toglierci qualche strato.
Si esce dal bosco in prossimita dell'arrivo della seggiovia al Rif.Stella d'Italia.
Il panorama comincia a farsi interessante anche se le nubi per il momento la fanno da padrone.
Si continua sullo sterrato fino al bivio successivo dove prendiamo a sx per una visita al Forte Sommo.
I forti della Grande Guerra sono sempre stata una nostra passione, e anche in versione Bikers non ci facciamo scappare l'occasione.
Il forte e' ben tenuto (considerato tutto) con percorsi protetti e passerelle per salire alle cupole.
Da quassu' c'e' un bellissimo panorama.
Notiamo pero' anche che le nuvole stanno riprendendo a farsi minacciose per cui decidiamo che è ora di riprendere il "cammino".
Nei pressi di Passo Coe è evidente che il tempo sta peggiorando velocemente. Decidiamo di trovare subito riparo.
E facciamo bene, dopo pochi minuti comincia un altro diluvio con tanto di grandine!
La sosta forzata si prolunga .... che freddo!
Ripartiamo che cade ancora qualche goccia ma ormai e' evidente che il piu' e' passato.
Visto i ritardi accumulati e la situazione metereologica ancora incerta decidiamo un cambiamento di programma:
rinunciamo al monte Maggio e optiamo per un itineario che ci consenta un veloce rientro nell'eventualita' di ulteriori burrasche.
Procediamo quindi in direzione del Passo Valbona (su asfalto); aggirato il M.Di Campoluzzo si arriva nei pressi del rifugio Valbona.
Prendiamo a sx il percorso dell Folgaria MB che sale alla Costa d'Agra.
Lo sterrato si fa impegnativo verso meta' salita, ma il posto è molto bello:
il tempo finalmente è notevolmente migliorato ed è uscita una bellissima giornata di sole.
Dopo aver scollinato si rimane in costa fino alla Malga Piovena Alta. Poi comincia una dolce discesa che ben presto entra nel bosco.
Ignoriamo le deviazioni indicate della granfondo e decidiamo di rimanere sullo sterrato principale scendendo nella Val Fredda.
Arrivati ad un bivio /a quota 1560 ca.) svoltiamo a dx; con vari saliscendi si giunge al pianoro in prossimita di Malga Posta (II e I).
Si attraversano i prati attorno al rifugio Forte Cherle e si risale in breve il colle dove sorge l'omonimo forte.
Ci fermiamo per l'ultima sosta rifocillante e diamo un'occhiata al forte.
Questa struttura è molto piu' rovinata, pero' fa ancora impressione, soprattutto lo sperone frontale che sembra la prua di una corazzata.
Neanche tempo di dire "ah che giornata" che si ricominciano a sentire tuoni provenire dal fondovalle.
Ritirata strategica! Riprendiamo il sentiero per un breve tratto fino ad un bivio che ci riporta sull'asfalto, in corrispondenza della Scala dell'Imperatore:
un imponente scalinata nel bosco che portava ad un ospedale militare.
Rientrati al Passo Sommo appena il tempo di caricare le bici e si scatena un altro diluvio.
Siamo stati saggi e fortunati; l'esperienza insegna (vedi Novegno).