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Bocchetta Portule - Bivio Italia
Bivio Italia: crocevia di ricordi.
Torniamo in uno dei nostri posti preferiti in veste ciclistica, ma con lo stesso rispetto per questi luoghi sacri.
Percorso:
Val d'Assa - Malga Larici - Bocchetta di Portule - Campo Gallina - Bivio Italia - Val Galmarara - Val d'Assa
Una calda e umida giornata di luglio saliamo al nostro caro Altipiano in cerca di un po' di
refrigerio.
Lasciamo l'auto in Val d'Assa al bivio per la Val Galmarara. E' fresco ma anche molto umido.
Ci inviamo lungo la strada asfaltata. In breve si raggiunge e si oltrepassa l'osteria al Ghertele e
piu' avanti, dopo una curva secca, si gira a dx in direzione Malga Larici.
La strada asfaltata prosegue nel bosco con una pendenza media, senza strappi, solo tanti tornanti:
un po' noiosa ma e' un buon riscaldamento.
Non tira un filo d'aria e anche sotto il bosco si sente il peso dell'afa.
Arriviamo finalmente al bivio per Malga Larici, dove si lascia l'asfalto e ci si immette in una
bella stradina sterrata: comincia la parte divertente.
Passata la vicina malga ed un paio di tornanti ci si inoltra nella Val Renzola.
Dall'altra parte della valle la lunga dorsale del Portule ci guarda e ci attende.
Alla testata della valle si supera il cartello del sentiero 826 (che porta alla forcella di Porta
Renzola) e si prosegue con qualche bel saliscendi.
Poi inizia la parte dura, la salita si fa' piu' ripida ed il terreno sempre piu' sconnesso.
Incrociamo anche alcuni mezzi fuoristrada (forestale, comunita' montana, protezione civile ... ma
sono tutti qui oggi?); per fortuna si mettono gentilmente in parte e ci lasciano sfilare senza
costringerci a perdere il ritmo.
Si continua, la strada e' sempre piu' strapiombante, e fa una certa impressione.
Un ultimo sforzo e finalmente si arriva a Bocchetta Portule.
Ah, qui e decisamente piu' fresco; facciamo una bella sosta, tormentata pero' da nugoli di mosche
fastidiose (che sia x la crema solare?).
Una visita d'obbligo alle Galleria delle Cannoniere e facciamo uno spuntino: ci attende ancora un
bel po' di fatica.
Siamo pronti per proseguire, lasciamo Bocchetta Portule ma ci fermiamo subito, poco sotto, alla
omonima fontana. Una bella sbevazzata, riempimo le borraccie e via. Si scende velocemente tenendo
la sx, ignorando la deviazione per il monte Meatta), fino al crocevia dei Monumenti presso la Busa
della Mas-cia.
Ci guardiamo un po' intorno: le previsioni chiamano temporali pomeridiani e in effetti le nuvole si
stanno addensando ma per il momento non sono ancora minacciose.
Giriamo a sx e si ricomincia a salire in direzione Campo Gallina.
Una prima rampa ripida e sconessa e' un po' fastidiosa; in effetti dopo la sosta e la discesa i
muscoli si sono un po' raffreddati, ma dopo un po' riprendiamo il ritmo. Superato un dosso si apre
davanti a noi il pianoro di Campo Gallina, con i resti delle postazioni militari ed il piccolo
Baito che sembra fare da sentinella.
Alcuni agevoli tornanti ci fanno salire ulteriormente di quota, poi si corre sotto la costa di
Corno di Campo Verde passando di fianco all'impressionante voragine detta 'Busa del Can'.
Ormai siamo vicini al punto di elevazione massima del nostro percorso.
Intanto si intravede in lontananza la bella sagoma piramidale di Cima Dodici, che con i suoi 2336
m. domina tutta la zona sacra dell'Ortigara.
Eccoci quindi alla Selletta Mecenseffy a quota 2055. Si scende leggermente alcuni tornanti e con un
paio di leggeri saliscendi si giunge finalmente a Bivio Italia.
Raggiungiamo il vicino Baito e ci rifocilliamo. Lasciamo un nostro ricordo su un intasato libro
delle firme e ci prepariamo per la discesa. Adesso il tempo e' proprio in movimento e minaccia di
farci un brutto scherzo da un momento all'altro.
Qualche lieve goccia di avvertimento ci fa rompere gli indugi e dopo la "vestizione" da discesa
partiamo per gorderci il ritorno lungo tutta la Val Galmarara.
Ogni tanto ci si ferma per guardarsi indietro e contemplare la bellezza di questi posti, solitari e
silenziosi.
Giove pluvio ci grazia ed arriviamo fino all'auto senza prendere pioggia, scoprendo che invece giu'
in valle si era ben scatenato.
Stavolta e' andata bene. Non ci resta che tornare (ahinoi) alla calda e soffocante pianura.
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