Parcheggiamo al Lago di Calaita, vicino all'omonimo "rifugio", e sbrighiamo le solite faccende: scarponi, cremine ecc. Qualche turista mattiniero ci guarda con un misto di invidia e di ribrezzo. Il posto e' incantevole, la temperatura perfetta: chi ce lo fa fare di passare la giornata a sudare? Ma siamo montanari, ci piace immergerci nella natura, raggiungerre posti altrettanto belli ... naturalmente con la calma che ci contraddistingue!
Percorriamo per alcuni metri la strada asfaltata in leggera discesa, quindi prendiamo a destra una stradina che entra nel bosco. Chiaccherando e scherzando quasi non vediamo un sentiero che parte sulla destra e sale rapidamente nel bosco.
C'e' un ruscello da attraversare: naturalmente non perdiamo l'occasione per dimostrare le nostre doti da equilibristi sulla tavola di legno che collega le sponde. Continuando a seguire il ruscello, sempre in salita, sbuchiamo in un pratone pieno di fiori: botton d'oro, orchidee e rododendri riempiono la vista.
Superiamo un colletto e ci fermiamo ad ammirare il panorana. Le Pale di S. Martino ci appaiono in tutta la loro maestosita' proprio davanti a noi: le foto naturalmente si sprecano. A destra appare la sagoma inconfondibile a forma di piramide del "Pavion". Purtroppo il cielo si sta annuvolendo.
Adesso il terreno si fa piu' aspro: entriamo in un vallone morenico sassoso ( Siamo in Val Pisorno) con evidenti tracce di neve e dei laghetti quasi asciutti (Lago Pisorno). C'e' un bivio segnalato dai soliti cartelli bianchi e rossi. Partiamo decisi per affrontare l'ultima salita su un ghiaione fino al passo (sotto Cima Grugola) dove facciamo merenda. Il panorama e' stupendo: si vede anche il lago di Calalita, il punto di partenza.
Alcuni fanno un piccola divagazione. Dalla forcella si stacca un sentierino che segue il ripido costone erboso e porta in breve a Cima Grugola. Quassu' c'e' un bel panorama sui Lagorai e Cima d'Asta, ma il tempo e' abbastanza nuvoloso e non si gode appieno della vista. Da qui si potrebbe continuare per creste arrivando a Cima Folga ma e' meglio "stare in gruppo". Cosi' dopo una breve sosta meditativa nei pressi della croce torniamo indietro.
Per un comodo sentiero scendiamo a Forcella Folga e da qui fino al Lago delle Giarine dove facciamo una lunga sosta: chi dorme, chi cerca pesci nel lago, chi "scala" un colletto. Ma "il sole mangia le ore" come si dice dalle nostre parti e dobbiamo incamminarci sulla via del ritorno.
Seguiamo un sentiero per la Val di Grugola, un po' per pratoni e un po' per bosco, e poi una sterrata che passa, tra l'altro, vicino ad alcune stalle (Malga Grugola) con relative mucche al pascolo. Questo ha creato un po' di scompiglio visto che tra noi qualcuno non le ama particolarmente e queste (sembrava lo sentissero) continuavano a tagliarci la strada. Finalmente, attraversato un ponticello, arriviamo alla strada asfaltata e di qui al lago.
Una bella giornata, immersi in una natura incontaminata, con panorami mozzafiato. Credo che torneremo ancora in Val Vanoi.
Accesso: S.S. Valsugana - Valle di Primiero - Imer - Val Vanoi - Lago Calaita